Credo sia necessario un paragone per fare capire il mio pensiero.
Trenta anni fa se volevi fare l’imprenditore aprivi un’azienda. Oggi fai la start-up.
Trenta anni fa se volevi fare il commerciante aprivi un negozio. Oggi fai un e-commerce.
Il problema che vedo io, è che la tecnologia ha cambiato l’approccio e la velocità, ma le basi e i problemi da affrontare sono sempre gli stessi. Solo che oggi li si nasconde sotto “internet” e si crede che possa tutto essere facile.
Quindi se parliamo di E-commerce, vi prego, cancelliamo subito la “E” e parliamo solo di commerce/commercio. O parliamo in italiano e chiamiamolo “commercio elettronico” dove non a caso il commercio sta prima della tecnologia ;)
Mi capita spesso di venire approcciato da chi vuole fare un e-commerce e nel 50% dei casi alla mia prima domanda: “cosa vendi ?”
Mi rispondono : “ah beh, pensavo me lo dicessi tu, tanto su internet va bene tutto”
Ecco, se volete fare commercio elettronico, la forma mentis che dovete acquisire subito è quella del commesso di un negozio tradizionale, del bottegaio :
Ok, troppo old ? Preferisci così ?
Rimane il fatto che chi vuole lavorare con il suo E-commerce, si deve mettere umilmente in testa che prima di sperare di vedere milioni di euro, deve:
- avere un business plan
- produrre o acquistare i prodotti che vuole vendere
- stabilire posizionamento e prezzo dei prodotti e del negozio/insegna
- gestire i flussi di denaro in entrata e uscita
- avere a che fare con fornitori di ogni genere
- interagire con i clienti
- mantenere il negozio pulito, ordinato e aggiornato
- fare pubblicità
- a fine mese fare i conti di quanto rimane in tasca
E’ ovvio che ci sono i problemi di logistica, il magazzino, gli imballaggi, le rotture di stock, i gateway di pagamento, la piattaforma e-commerce, i resi, la burocrazia, il crm on-line, analytics etcc etcc.
Le fondamenta sono che si sta iniziando un attività di vendita.
La super tecnologia è abilitante, ma non strettamente necessaria e le cose semplici all’inizio funzionano meglio.