Descrizione E-Commerce SEO: Descrivere un Prodotto in Ottica SEO

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C’è un punto debole di cui la comunità dei venditori online non riesce a disfarsi e che mette continuamente a repentaglio le vendite dei prodotti, creando una frattura fra due elementi che dovrebbero essere, invece, profondamente in armonia per il bene del prodotto.

Parliamo di due elementi il cui legame spesso (anche per inesperienza) si sottovaluta: da una parte il prodotto e la sua descrizione su e-commerce, la SEO dall’altra.

Gli “ottimizzatori dei motori di ricerca” capiscono il danno prodotto dai contenuti duplicati: lo stesso contenuto, presente su più pagine dello stesso sito, crea concorrenza tra le pagine stesse e riduce la probabilità che una qualsiasi di essa si posizioni tra i risultati di ricerca.

Anche le descrizioni dei prodotti in syndication (“distribuzione dei contenuti” – la stessa modalità, per intenderci, dei feed RSS) producono contenuti duplicati. L’unica differenza è che il contenuto viene duplicato su altri siti, dando a tutti la stessa rilevanza “in-page”.

Ma perché il copy duplicato di un prodotto viene accettato così ciecamente?

La risposta dipende dal fatto che tu sia il syndicator oppure il sito che usa il contenuto ceduto.

Brand e Produttori: se la Descrizione non va alla SEO, la SEO va… all’E-Commerce

Grandi marchi e produttori, come Nike, non hanno molto da perdere lasciando che i rivenditori utilizzino i loro contenuti di prodotto. I siti di questi colossi sono virtualmente indiscussi, in merito a link authority, a rilevanza contestuale dei loro prodotti e a probabilità (o certezza) che i motori di ricerca li privilegino nel ranking.

Quindi, se sei Nike o un brand altrettanto enorme, che vorrà mai dire diverse migliaia di piccoli – e non tanto piccoli – rivenditori che utilizzano i tuoi contenuti di prodotti in syndication? La probabilità che qualcuno ti sorpassi grazie ai prodotti del tuo stesso brand è estremamente ridotta.

Ma quante aziende vantano un e-commerce che fattura un miliardo di dollari al trimestre sui propri prodotti, come la Nike?

Persino alcuni brand di spicco, oggi, cominciano a subire pressioni nei risultati dei motori di ricerca dai loro nemici-amici rivenditori.

Ma i marchi devono supportare la capacità dei rivenditori di vendere i loro prodotti.

Dopotutto, il canale di vendita al dettaglio è in genere una fonte di entrate più ampia rispetto a quello dato dal rapporto diretto brand-consumatore. I brand hanno bisogno che quei rivenditori rappresentino i prodotti con precisione, per attirare gli acquirenti. E un buon modo per farlo è fornire una copy del prodotto, che i rivenditori possano usare e inserire parola per parola nei loro siti.

Ma i brand vogliono anche vendere da sé, online. E qui entra in gioco ciò che darà la visibilità necessaria ai loro prodotti: una descrizione SEO per l’e-commerce.

La Search Engine Optimization rappresenta un importante canale di traffico, ma avere una strategia SEO forte e sostenibile richiede contenuti unici e pertinenti.

E quindi, come fanno i brand ad avere la botte piena (le descrizioni dei prodotti per gli e-commerce dei rivenditori) e la moglie ubriaca (informazioni esclusive per i propri siti)?

Forniscono una serie di descrizioni dei prodotti al loro canale retail e ne scrivono di “deluxe” e ultra-dettagliate per il proprio sito.

Prima di liquidare la questione, adducendo la scusa dell’impraticabilità o del costo elevato di questo modus operandi, i brand dovrebbero almeno iniziare a farlo con i prodotti ad alto margine o ad alta richiesta.

 

Creare una Descrizione per E-Commerce in Ottica SEO

Inizia con un prodotto, o 10, o tutti i prodotti della stessa linea. Potresti ad esempio scegliere di concentrarti sugli articoli che hanno bisogno di più aiuto in termini di ranking.

Scrivi testi unici, sotto forma di elenchi puntati, e di contenuto elevato per ciascuna descrizione: la SEO dell’e-commerce ne trarrà beneficio e i tuoi prodotti acquisteranno un nuovo valore.

Adesso è il momento di testarne l’efficacia e i miglioramenti che le nuove descrizioni hanno portato a livello di ranking. Questo test deve durare per, diciamo, tutti e i tre mesi successivi al momento in cui Google indicizza le nuove descrizioni. Se Google non esegue regolarmente la scansione dei tuoi prodotti, accedi allo Strumento “Controllo URL” su Search Console per richiedere l’indicizzazione delle pagine che hai ottimizzato.

Qualche volta, i brand subiscono restrizioni da parte della piattaforma di gestione logistica, limitazioni che rendono loro difficile fornire ai rivenditori un copy del prodotto e usarne un’altro sui propri siti. A volte i marchi utilizzano la stessa applicazione di gestione dei prodotti per entrambi.

In questo caso, chiedi al tuo team di sviluppatori una soluzione alternativa. Potrebbero temporaneamente inserire il copy del prodotto direttamente a codice nelle pagine di test (“hardwired”) o escogitare una soluzione più elegante.

 

E-Commerce Rivenditori: Personalizzare la Descrizione per fare SEO

L’uso di syndication dei contenuti e della loro duplicazione è un problema anche per i rivenditori. Un contenuto di valore (e valorizzato) costa di più, soprattutto quando si tratta di un catalogo di prodotti ampio.

La descrizione erronea dei dettagli di un prodotto può essere costosa, traducendosi in resi e in richieste di assistenza clienti.

Il turnover di un prodotto da parte di più brand può creare un ciclo infinito di creazione di contenuti.

E i rivenditori come possono permettersi di scrivere contenuti esclusivi, cioè descrizioni SEO sui loro e-commerce, per tutti questi prodotti?

Ma come possono permettersi di non farlo?

Pensa, ad esempio, ai rivenditori di articoli sportivi che lottano ogni giorno per classificarsi primi nelle ricerche per le Nike Vaporfly 4% Flyknit da 252€, una scarpa da corsa di punta.

Nike fornisce una descrizione del prodotto che include due frasi di un copy più romantico, poi sfodera i suoi cinque assi nella manica di benefici e sei di dettagli del prodotto: poi dà le descrizioni ai rivenditori online.

Molti rivenditori le usano. Ma non quelli che si posizionano nella prima pagina di Google.

Nessuno dei rivenditori della prima pagina usa la copy romantica o gli assi della Nike. Ciascuno di loro inizia la propria descrizione con la versione della Nike, ma poi vi aggiunge una propria voce e uno stile unici.

Ad esempio, alcuni rivenditori espandono il riferimento di Nike alle maratone riferendosi in primo luogo ai maratoneti vincitori che indossavano la scarpa. C’è chi preferisce tuffarsi nei dettagli della scarpa e chi spiega i vantaggi della tecnologia della scarpa, usando un linguaggio molto semplice. Altra scelta può essere quella di frantumare la descrizione della scarpa in elenchi puntati, coerentemente con altri eventuali prodotti che seguono lo stesso modello, oppure taluni forniscono una descrizione più lunga.

 

Conclusione

In altre parole, ciascun rivenditore ha un punto di vista proprio. Partono dalle informazioni confezionate dai brand e ne traggono una personale descrizione per l’e-commerce: la SEO, poi, aiuterà questi retailers a ottenere una visibilità propria ed esclusiva.

Non limitarti a dare un ordine diverso alle stesse parole: è un sotterfugio che i motori di ricerca hanno ormai scovato.

Questo è ciò che devi fare: indirizza i tuoi strumenti e le tue competenze nell’ottimizzazione di contenuti verso le pagine dei tuoi prodotti (almeno a una frazione di essi). Fai un test di tre mesi e misura i risultati.

Domanda off-topic: ti sei già chiesto che differenza faccia puntare sul numero di vendite o sul profitto? Se la tua risposta è no, prova a leggere il nostro articolo su come aumentare le vendite sull’e-commerce senza sconti.

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